Post sessisti e assessora alle pari opportunità: “Chi svilisce i diritti che è chiamata a difendere, svilisce il proprio ruolo”
Tiene ancora banco la polemica suscitata dai post sessisti del consigliere Venturini che ha di fatto sollevato il coperchio sulla tematica delle pari opportunità e di quanto questa sia meritevole di tutele da parte della nostra politica cittadina.
Di seguito pubblichiamo l’intervento di Luca Quagliotti, segretario della Camera del Lavoro di Asti, e di Arianna Franco dell’ufficio “Nuovi Diritti Cgil” in risposta all’assessora Eleonora Zollo, intervenuta a difesa del collega Venturini.
“Abbiamo preso atto delle dichiarazioni dell’assessora (ammesso che non voglia definirsi assessore) Eleonora Zollo e, francamente, troviamo inconcepibile che quest’ultima possa non sentirsi profondamente offesa come donna.
L’affermazione dell’assessora: «Venturini ha condiviso un post goliardico il cui contenuto prende in giro una certa ideologia…», è ancora più grave di quelle di Venturini stesso.
Se lasciarsi andare a offese sessiste nei confronti degli avversari politici è goliardia, se insultare una donna che ha ricoperto una delle massime istituzioni del nostro Paese viene ritenuto accettabile da chi dovrebbe schierarsi, a prescindere, a difesa delle donne e contro tutte le discriminazioni, temiamo allora che la nostra Città stia tornando indietro di decenni sui temi dei diritti delle donne. Sarebbe bastato dire: «Il post è sbagliato, Venturini chieda scusa alle donne» invece di optare per una squallida difesa d’ufficio.
È evidente che l’assessora Zollo, che proprio di pari opportunità dovrebbe occuparsi, abbia deciso di anteporre “la bandiera” a quei diritti che sarebbe chiamata a tutelare.
Non possiamo celare la nostra preoccupazione riguardo la possibilità di continuare con il Comune di Asti il percorso di condivisione di iniziative volte alla promozione delle pari opportunità e alla lotta contro ogni tipo di discriminazione fondata su genere, etnia, orientamento sessuale, identità di genere, ecc.
A questo aggiungiamo che, ad oggi, il Nodo Antidiscriminazione è rimasto silente. Quale ruolo esso vuole assumere in tutta questa incresciosa faccenda? È stata garantita la sua libertà di agire, la moral suasion idonea? Ci permettiamo di avere forti dubbi e chiediamo al Nodo Antidiscriminazione e all’amministrazione del Comune di Asti di esprimersi quanto prima in merito. Il Nodo antidiscriminazione o è indipendente o non lo è.
Ingerenze e inefficienze non devono verificarsi e non possono che danneggiare irrimediabilmente le persone che hanno bisogno di pari diritti e pari opportunità molto più che di goliardia che, tra l’altro, non fa ridere proprio nessuno”.