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No alla violenza sulle Donne: prevenire e reprimere

Pubblicato da CGIL Asti | 15 marzo 2019

 

 


Riassumiamo due buone novità, una locale e una nazionale che risalgono a fine 2018; della buona novità locale, la Cgil di Asti è stata diretta protagonista.

 

PREVENIRE LA VIOLENZA

A fine 2018 il Segretario Generale CGIL Asti, Luca Quagliotti ha firmato - insieme a Cisl e Uil e Unione Industriale di Asti - il protocollo per prevenire molestie, abusi, minacce, umiliazioni e violenze in contesto di lavoro; in sintesi:

- si invita alla denuncia dei comportamenti vessatori che, viene detto esplicitamente, “non possono rimanere sotto silenzio”;

- si impegnano le aziende e i lavoratori a creare un “ambiente di lavoro in cui sia rispettata la dignità di ognuno e siano favorite le relazioni interpersonali, basate su principi di rispetto e di reciproca correttezza”;

- sarà diffuso nei luoghi di lavoro il principio di inaccettabilità di ogni atto o comportamento che si configuri come violenza o molestia, anche con iniziative di formazione/informazione

- ci si impegna a individuare strumenti di supporto per fornire assistenza sia psicologica che legale che contrattuale a lavoratori/lavoratrici vittime di violenze/molestie, compreso il reinserimento lavorativo nei casi più gravi.

Qualcosa nel mondo del lavoro si sta muovendo, sta aumentando la consapevolezza. Non sono solo parole perché accendere i riflettori sul fenomeno, parlarne, crea biasimo sociale su certi comportamenti: chi li commette è un po’ meno sicuro del senso di impunità. E molto utili sono gli strumenti di supporto che sono stati individuati e che ci auguriamo siano predisposti al più presto.

 

REPRIMERE LA VIOLENZA

Sempre a fine 2018 il Consiglio dei Ministri ha approvato il "CODICE ROSSO", il disegno di legge che rinforza la tutela nei confronti delle vittime di violenza domestica e di genere. Ecco le novità:

- Obbligo per la polizia giudiziaria di comunicare al PM la notizia di reato: le denuncia procede comunque, al di là del giudizio sulla sua credibilità da parte del singolo poliziotto. Questo al fine di evitare il rischio di sottovalutazione, atteggiamento purtroppo non raro. E la denuncia procede con presunzione di urgenza, quindi dovrà essere trasmessa al PM "senza ritardo", in modo da poter adottare provvedimenti "protettivi o di non avvicinamento" prima dell'irreparabile.

- Diritto della vittima ad essere ascoltata dal P.M. entro 3 giorni dalla iscrizione della notizia di reato.

- Obbligo per la polizia giudiziaria di dare priorità allo svolgimento delle indagini, agendo senza ritardo e senza valutazioni discrezionali sull'urgenza, per tutta una serie di reati tra cui maltrattamenti contro familiari e conviventi, violenza sessuale e atti persecutori.

- Formazione specifica obbligatoria per gli operatori di Polizia, Arma di Carabinieri e Corpo di Polizia Penitenziaria. .

 

leggi il comunicato stampa ed il testo dell'accordo