La Fisac per i giovani in C.R.Asti
Poco più di tre mesi fa Banca di Asti, il principale istituto di credito della nostra provincia, ha incorporato Biverbanca. Un passaggio formale di una fusione ampiamente preannunciata e diluita nel tempo. Era infatti già dal 2013 che la “Cassa” aveva acquisito una quota parte della banca nata dalla fusione delle casse di risparmio di Biella e Vercelli e che era passata attraverso varie proprietà, per ultima il Monte dei Paschi di Siena.
La fusione di Crasti e Biver, ufficializzata l’8 novembre 2021, ha dato luogo ad un soggetto che rappresenta una realtà di oltre 1600 dipendenti e 213 sportelli, che si estende da Genova a Courmayeur e da Ciriè a Treviso.
In questa fusione le organizzazioni sindacali aziendali, sono riuscite ad armonizzare al rialzo gli istituti contrattuali vigenti per i lavoratori delle due banche, limitando al minimo i trasferimenti e gestendo senza esuberi le ricadute occupazionali. I protagonisti per la Fisac Cgil sono stati Enzo La Montagna, Fabio Carozzo e Davide Accornero per la Rsa di C.R.Asti e Antonio Raise, Michele Borsetto e Maria Cristina Balla per le Rsa di Biverbanca, assistiti da Cinzia Borgia, Segretaria Generale della Fisac Piemonte.
Ora, a 4 anni dall’ultimo accordo di accesso al Fondo di Solidarietà, il 31 gennaio 2022, si è arrivati ad un nuovo patto per dare la possibilità ad almeno 100 lavoratrici e lavoratori di accedere al prepensionamento garantito dal fondo stesso. Infatti i lavoratori che matureranno il diritto all’erogazione della pensione fino al 1/1/25 potranno smettere di lavorare e percepire un assegno del fondo.
Tale possibilità può reggersi solo se parallelamente i sindacati riescono ad ottenere un certo numero di assunzioni. Negli ultimi anni il tasso di sostituzione nelle banche con questi accordi si è assestato intorno al 50%. In banca di Asti si è riusciti ad andare oltre, fino al 73%.
La Fisac Cgil, che ha scelto la spesso difficile strada unitaria con le altre sigle aziendali, è riuscita, sia in occasione della fusione di ottobre, sia per l’accordo del 31 gennaio del Fondo di Solidarietà, a realizzare un decisivo effetto traino nelle trattative, bilanciando con tenacia ed equilibrio le giuste rivendicazioni con i vincoli posti dalla controparte datoriale.
Oltre ad armonizzare verso l’alto le tutele e diritti dei lavoratori delle due banche poi fuse, è da sottolineare un’altra importante conquista ottenuta: i giovani che verranno assunti in futuro avranno le migliori condizioni risultanti dalla fusione dei due contratti integrativi, in controtendenza rispetto al panorama nazionale. E’ forse questo il risultato di cui và più fiera la Fisac Cgil di Asti.